La paura più grande dei neo genitori che porta un NO come risposta a ogni genere di gita, è che i bambini diventino noiosi per il troppo stare in giro, senza contare lo sbattimento dei preparativi: cosa bisogna portare? Che valigia/zaino prendere?
Il consiglio che possiamo darvi per far passare ogni genere di timore è cominciare con qualcosa di soft. La Val di Mello fa proprio al caso vostro.

La Val di Mello è una valle nella valle nella valle o meglio… dalla Val Tellina, in provincia di Sondrio, si va in Val Masino per poi arrivare in Val di Mello. Una valle perfetta per le prime esperienze di escursioni con i bambini, ma partiamo dal principio.
L’APPARTAMENTO
Visto che siamo due genitori pelandroni e soprattutto ci piace vivere le esperienze a pieno, se la meta dista più di 2 ore di viaggio da casa, tendenzialmente con tempo e disponibilità economica ci fermiamo a dormire una notte nei luoghi che visitiamo. In questo modo spezziamo in due il viaggio per non stressare troppo il bambino, evitando inoltre il traffico dell’andata.
La Val Masino è stata una di quelle tappe dove abbiamo pernottato, ma attenzione trovare un posto per dormire in quella zona non è un’impresa semplice nei mesi di luglio/agosto.
Di certo un’altra complicanza oltre al periodo è stata il numero di partecipanti a quest’escursione, eravamo tre coppie con tre bambini.
Tutti amici conosciuti durante i corsi maternità e paternità organizzati dal ‘Consultorio Famigliare Zelinda‘ di Trescore Balneario, manna dal cielo, visto che i bambini hanno pochi mesi di differenza e si conoscono dai primi giorni di vita.
Comunque dopo aver chiamato praticamente tutti gli alberghi e B&B della zona, siamo riusciti a trovare un appartamento in Val Masino perfetto per le nostre esigenze. Tre camere da letto indipendenti e un bagno al costo di 90 euro circa a coppia.
L’ARRIVO
Visto che il sabato mattina è lavorativo per alcuni della comitiva, partiamo il sabato dopo pranzo e in sole due ore ci facciamo Trescore – Val Masino passando per Lecco, un viaggio che fila liscio come l’olio.
Arrivati all’appartamento ci accoglie un tempo dall’aria minacciosa, ma per il momento nessuna goccia. Alzando di poco gli occhi ci rendiamo conto di essere circondati da montagne maestose, di quelle con le cime così impervie da non aver spazio per far crescere neanche un albero.

Non appena apriamo la porta, i bambini si scagliano sul divano di casa. Subito le mamme si attivano posizionando due materassi a terra per evitare le classiche cadute alla Willy il Coyote.
Fronte l’appartamento c’è un albergo con ristorante e un piccolo parco giochi, uno starter kit con scivolo, altalena e due molle. Quanto basta per far impazzire i bambini. Mentre giocano, cerchiamo un posto il più vicino possibile per cenare, ma nulla, la sorte, in un primo momento, non sembra assisterci: ristoranti chiusi, pieni o lontani. Miracolosamente Trip Advisor ci segnala qualcosa di buono e vicino: il Miramonti, così buono e vicino che alzando lo sguardo ne vediamo l’insegna. É l’albergo di fronte al nostro appartamento. Dopo un primo momento di scetticismo e il meteo che non è dalla nostra parte, decidiamo di cenare qui.
VAL MASINO
Val Masino oltre a essere il nome della valle è il nome del paese dove abbiamo preso in affitto l’appartamento. Paese che detiene un record: il monolite più grande d’Europa, chiamato Sasso Remenno, anche se si contende lo stesso egual primato con Pietra Cappa in Calabria. Ma guai a dirlo qui in paese.
La cosa certa è che detiene il numero maggiore di monoliti che abbiamo mai visto nella nostra vita, così tanti che c’è un vero e proprio itinerario, il Sentiero dei Ciclopi.

E per finire, l’intera zona è super famosa nel mondo dell’arrampicata, e indovinate un po’ dove ci si arrampica per la maggiore? Sui monoliti!
LA CENA

Dopo un bagnetto prendi 3 paghi 1, si va a cena al Miramonti. Rimaniamo tutti sorpresi dagli interni moderni e le boiserie che emanano un aroma di legno pazzesco. Comunque il menù offre tutto il tipico che ci si aspetta dalla Valtellina e per chi dei viaggi culinari non gliene frega una beata min… c’è una vasta scelta di hamburger. Dopo aver bevuto e mangiato torniamo in appartamento; si fa il turno per la doccia e boom, ci addormentiamo in pochi secondi.
SI PARTE

Fatta un’abbondante colazione buffet al Miramonti e caricati i bambini sugli zaini, chiediamo indicazioni su come arrivare in Val di Mello, le opzioni sono due:
- prendere la macchina e andare direttamente alla frazione di San Martino che dista circa 2,5 km e parcheggiare al campo sportivo (a pagamento);
- partire direttamente a piedi dalla Val Masino: 30 min a piedi costeggiando il fiume per arrivare al campo sportivo
SENTIERO VAL MASINO – SAN MARTINO
Optiamo per la seconda e dopo aver percorso una trentina di metri sulla strada ci troviamo catapultati nel verde tra i monoliti. Incontriamo un vecchio ponte e subito dopo il sentiero asfaltato che ci porterà alla frazione di San Martino. Essendo poco impegnativo decidiamo di sguinzagliare i bambini e li facciamo sfogare un po’ prima di rimetterli nello zaino.
Sulla nostra destra vediamo parecchie arnie con le api intente a sgobbare, proprio sotto ‘Visido di Dentro’ un piccolo villaggio dalle case tutte di pietra che sembra quasi uscito da una favola dei fratelli Grimm.

Superati vari ponticelli di legno dall’inutile esistenza quando i torrenti sono in secca, come nel nostro caso, ci troviamo alla nostra sinistra il monolite dei ‘forse’ record. Guardando con più attenzione ci accorgiamo che è pieno di scalatori aggrappati come i parassiti che stanno uccidendo i nostri gerani a casa.
La valle comincia a stringersi sempre di più fino a quando arriviamo all’altezza di un campeggio pieno zeppo di camper. Qui c’è un bar aperto anche a chi non alloggia nel camping.
In 30 minuti di sentiero totalmente pianeggiante e percorribile anche con il passeggino, arriviamo al campo sportivo, dove si trova il parcheggio per chi arriva in auto e un altro bar per chi vuole rifocillarsi. Finora ad ora abbiamo trovato due punti di ristoro e la strada senza salite rende l’escursione adatta a chiunque e soprattutto rispetta tutte le esigenze dei bambini.
SENTIERO DA SAN MARTINO – A VAL DI MELLO
Anche qui abbiamo quattro opzioni:
- Proseguire a piedi per la strada asfaltata
- Proseguire a piedi tagliando il primo pezzo nel bosco a sinistra del torrente
- Proseguire a piedi tagliando il primo pezzo nel bosco a destra del torrente
- Prendere la navetta che ti porta per 2 km (1/2 del percorso) all’interno della valle
Ci sentiamo carichi e in barba alle nuvole che si stanno radunando come gli invitati a un matrimonio quando aprono il buffet, proseguiamo a piedi per l’opzione 2.

Il dislivello che dobbiamo fare è di circa 100 m, naturalmente la pendenza è maggiore rispetto alla strada che sale più dolcemente. Nonostante questo c’è un punto dove la strada rimane più alta, passando sopra il nostro sentiero e creando una ‘mini galleria’, se così possiamo definirla. Mai mini galleria fu più utile, a pochi metri da questa giù il diluvio. Ci ripariamo stringendoci come pendolari sui bus all’ora di punta con la speranza che smetta, i bambini rimangono buoni e ammirano, con grande stupore, la pioggia che scroscia.
Qualcuno in alto ascolta le nostre preghiere e un timido sole cerca di farsi spazio tra le nubi. Ripartiamo e da timido il sole torna alla sua massima potenza. Usciamo dal sentiero e ci ritroviamo sulla strada, accessibile solo agli autorizzati e alle navette che fanno avanti e indietro ogni 30 minuti. Nota dolente: nonostante l’accessibilità ai soli autorizzati il passaggio di auto è continuo e ogni due per tre dobbiamo stare a ciglio strada per far passare le auto.
Arriviamo all’altezza del camping Ground Jack, dove c’è l’arrivo della navetta e finisce la strada asfaltata. Qui troviamo addirittura una trattoria (Gatto Rosso) che fa pure da bar.

Il sentiero non presenta più salite ed è tenuto una meraviglia che neanche le tangenziali di Milano si sognano così tanta cura. Il torrente che costeggia il sentiero placa un po’ la sua irruenza diventando meraviglioso, un vero e proprio paesaggio incantato. La voglia di fare il bagno è tanta. Qua e là le pozze ci ricordano l’acquazzone avvenuto poco prima.
IL BIDET DELLA CONTESSA
A un certo punto, superato un acciaccato ponte di legno, si apre di fronte a noi un laghetto incantato dalle acque cristalline e dal nome un po’ sfigato: ‘Il Bidet della Contessa‘. Ok che si becca l’appellativo nobile, ma il nome non gli rende proprio giustizia. Mettiamola così, se il nostro bidet di casa fosse uguale, faremmo la cacca un po’ più spesso.

Nota dolente: è domenica, il sentiero è facile e attrezzato, il caldo cuoce la gente in pianura, ergo son tutti qui. Veramente tanta gente e a fatica troviamo un posto dove posizionarci per far puciare i piedi ai bambini e far fare un tuffo ai papà (papà che hanno perso momentaneamente la loro virilità a causa della temperatura glaciale dell’acqua che ha chiamato alla ritirata il loro organo riproduttivo).
RIFUGIO LUNA NASCENTE
Premessa, la mattina prima di incamminarci, abbiamo prenotato un tavolo al ‘Rifugio Luna Nascente‘, per cui questo si è trasformato nella nostra meta da raggiungere. Mentre ci avviciniamo, la valle si fa ancora più bella, superiamo pascoli, monoliti e l’ennesimo rifugio che fa da punto di ristoro. Le montagne ci fanno sempre da cornice e su di esse sgorgano cascate mozzafiato che ci appaiono come lacrime di un’enorme gigante.

Arriviamo alla nostra meta e non crediamo ai nostri occhi. Ci aspettavamo il classico dei classici rifugi da montagna e invece ci troviamo un attrezzatissimo ristorante con tanto di wifi gratuito e camerieri che girano con i tablet a prendere le ordinazioni. Nonostante ciò il posto ha mantenuto quell’identità rustica che lo rende speciale. Bello anche il fatto che i tavoli esterni siano coperti da ombrelloni e coperture in tessuto a protezione da sole e pioggia.
Prendiamo il menù, andiamo sul sicuro: pizzoccheri valtellinesi e grigliata mista mentre per i bambini pizzocheri al pomodoro e assaggi vari dai piatti dei genitori. In men che non si dica ci scofaniamo tutto quanto. Due ultime cose sul ‘Rifugio Luna Nascente:
- ha un mini scivolo e un terrario per i bambini che come sempre è oro colato;
- è possibile soggiornare in camera con bagno nello chalet di fronte al rifugio o in baita a 15 minuti dal rifugio in stile albergo diffuso.
SOLIDAMENTE SOLIDA

Il bello di partire e Valentino con il suo solito tempismo grida: ‘pipì’! Il problema è che usa quel termine per indicare sia la liquida sia la solida e visto che la seconda non l’ha ancora fatta probabilmente si tratta proprio di quella.
È qui che arriva in soccorso la nostra amica Francesca, componente della comitiva, presa in giro per tutto il viaggio per aver portato con sé una valigetta rosa, dall’ingombro non indifferente, in grado di trasformarsi in un vasino portatile. Dopo aver chiesto scusa per gli sfottò, ce lo facciamo prestare e lasciamo che l’aria di montagna faccia il suo effetto.
BUS O NON BUS?
Prendiamo la strada del ritorno accompagnati da un nuvolone fantozziano che ci sta alle calcagna. Proprio lui ci porta a prendere una decisione: l’ultimo tratto della val di Mello ce lo facciamo con la navetta (costo 2 euro per gli adulti e 1 euro per i bambini 0-12 anni).
Arrivati in un lampo alla fermata del bus, comincia a piovere e scopriamo leggendo gli orari che dobbiamo aspettare circa 30 minuti l’arrivo della navetta. La pensilina è colma di gente e noi non possiamo trovare riparo, qui la regola ‘Prima le donne e i bambini’ non è rispettata e visto che il temporale può arrivare da un momento all’altro, parte la scommessa: a piedi si farà prima del bus?
Il gruppo si divide fra:
- chi scende dal sentiero a piedi
- chi aspetta il pullman
Noi optiamo per la prima e facciamo bene. In 20 minuti arriviamo a San Martino. Ne aspetteremo altri 30 per ricongiungerci agli altri. Fortunatamente il baretto del campo sportivo di San Martino ha le sedie comode.
ARRIVATI
Il sole ha vinto ancora contro le nuvole e riprendiamo il cammino per la Val Masino, gli ultimi 2,5 km sono senza imprevisti. Saliamo in auto e via! Verso una coda allucinante, dalla Valtellina a Lecco si va a passo d’uomo. Arriviamo a casa dopo 4 ore.
APPELLO

Chiudiamo con un appello: saremmo venuti volentieri in treno, meno stress, meno inquinamento, meno traffico in valle. Il problema riguarda i pullman che fanno la tratta Morbegno (dove c’è la stazione) – S.Martino (partenza sentiero Val di Mello). L’andata prevede un servizio soddisfacente ma l’ultimo bus del ritorno è intorno 17:00, troppo presto per godersi a pieno la valle e non c’è altro modo per tornare a prendere il treno.
Please, STPS (Società dei Trasporti Pubblici di Sondrio) aggiungi una corsa intorno alle 19:00 anche solo nel periodo estivo.
Quello che leggete su DONDOI non è frutto di una mente fantasiosa (anche se i ragazzi hanno entrambi un’indole brillante, questo è certo) ma è tutto vero. Non vi raccontano come le cose dovrebbero andare, ma come sono andate realmente. Lo scrivo perché metà delle loro avventure le vivo anche io, anche quando non ci sono davvero. Spesso parto con il broncio e carica d’ansia perché Giuliano non è una persona molto razionale quando ci sono gite da preparare. Lui va, senza pensarci troppo. Qualche tempo fa, per esempio, ha organizzato una gita sul Monte Misma. A suo dire in due ore e mezza partendo da Cenate saremmo arrivati a destinazione, ovvero ad Albino ( “ma a passo lento nè”). La verità è che ci abbiamo impiegato il doppio del tempo, mia figlia dopo un’ora nello zaino voleva scendere, ci siamo persi più volte, siamo finiti in una casa privata obbligando il proprietario ad aprire il cancello per non dormire li e abbiamo dovuto discutere per il ritorno. Il solito Giuliano voleva farla ancora a piedi. Fortunatamente la dolce Lara e la sottoscritta la sera prima hanno insistito e l’Ercole di Trescore la mattina all’alba, con una bici elettrica caricata in macchina per Il ritorno, ha portato il suo voyager di fronte al parcheggio del ristorante dove avremmo mangiato a gita terminata. Ve lo racconto perché voglio proprio che capiate che le difficoltà non mancano quando sei in giro con i coniugi Avventura. Però senza la loro vena di follia probabilmente avrei perso la metà dei sorrisi di mia figlia ( che è palesemente innamorata di Valentino), litigato il doppio con il mio compagno ( quando vedi un uomo sul divano tutto il giorno come può non essere il contrario?) e sarei ingrassata senza un domani. Ciò non toglie che quando arriva un sms sul
nostro gruppo whatsapp continuo a tremare. Sono una pedagogista, da più di dieci anni trascorro le giornate con i bambini ma essere mamma è un’altra storia, si riparte da zero. Le paranoie aumentano, le ansie ti inseguono e la fatica aumenta giorno dopo giorno. L’istinto del “no” è sempre in agguato. Quando ti chiedono di andare in qualche luogo sperduto o città nuova una parte di te direbbe subito no, soprattutto con una bambina agitata, energica e movimentata come la mia che odia star seduta. Ma
per fortuna Dio, o chi per lui, ci ha fatto incontrare persone positive come Lara e Giuliano il cui miglior pregio, a mio avviso, non è avere il coraggio provare esperienze nuove, ma il fatto di avere una fiducia smisurata nel loro bambino. Loro si fidano ciecamente di Valentino. E con questo non intendo dire che gli fanno attraversare la strada da solo a occhi chiusi. Semplicemente cercano di non trasformare ogni circostanza in difficoltà, di non trasmettergli le loro paure e di affrontare le sfide con serenità e gioia. A volte basta anche solo un sorriso per cambiare le cose. Fiducia, insomma, in quello che sarà o accadrà. È questo che indirettamente mi hanno fatto riscoprire i ragazzi. Se non ti fidi di tuo figlio gli sarà impossibile diventare grande. Quindi, probabilmente, per far crescere un bambino l’amore non basta. È necessario essere anche un poco coraggiosi, positivi e avere la fortuna di essere contagiati da qualcuno che ci crede davvero.
Grazie ragazzi per questo regalo, vi vogliamo bene.
Ps. Ci vediamo in Sardegna pronti per scalare! ( pensavate che ci portavano al
Mare voi????)