Val Cavallina
L’itinerario perfetto per scoprire la minore delle valli bergamasche? In bicicletta, percorrendo la più antica pista ciclabile della provincia.
Pedalata, dopo pedalata vi guideremo alla scoperta della Val Cavallina.
Lunghezza: 14 km
Dislivello: 140 m
Tempo: 1 h e 30 min
Difficoltà: Facile

Pista ciclabile della Val Cavallina – Lago di Endine (BG)
Sfidiamo il freddo il giorno di San Valentino per percorrere la ciclabile della Val Cavallina che da casa nostra ci porta al piccolo, ma grande, Lago di Endine. Un percorso di 14Km che costeggia il fiume Cherio con un dislivello di 140m adatto a tutti.
La pista ciclabile della Val Cavallina
Quando parliamo di Bergamo spesso siamo abituati a pensare alla sua Città Alta, circondata dalle antiche mura venete, alle più famose Val Brembana e Val Seriana, storiche valli della produzione industriale bergamasca che disegnano il territorio del Parco regionale delle Orobie Bergamasche ma pochi conoscono la Valcavallina, un piccolo gioiello naturalistico, artistico e culturale.
Il modo migliore per visitarla è in bicicletta, seguendo la pista ciclabile che da Gorlago (zona Alpini – Montecchi) conduce sino a Monasterolo, dove a partire dal Lago di Endine nasce il fiume Cherio.
Sarà proprio questo fiume a tenerci compagnia durante il nostro percorso.
Trescore Balneario - Gorlago - Zandobbio
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Dopo alcune tappe per raggiungere Gorlago a partire da Trescore Balneario, raggiungiamo con i nostri mezzi (biciclette e carrellino per i bambini) l’imbocco della ciclovia. Non potete sbagliare.
Per chi arriva in auto, qui è possibile parcheggiare in un piazzale appena fuori dagli Alpini (che al ritorno vi ospiteranno con gustosi pane e salame). Il sentiero si inoltra subito nel bosco lungo un primo tratto asfaltato e ben tenuto. Giungiamo fino a un ponticello in legno da cui parte una ripida ma breve salita. Siamo ora a Zandobbio, conosciuto per le sue cave di estrazione dei marmi (qui il VIDEO dedicato) e scavalcata la salitella scendiamo verso i prati coltivati e le serre. Il percorso diventa sterrato e si distacca per pochi chilometri dal fiume Cherio per ricongiungersi nuovamente in prossimità dell’area termale. Sul lato sinistro sorgono le Terme di Trescore Balneario, punto di riferimento storico del territorio. Conosciute dai tempi dei romani, furono riqualificate nel Quattrocento dal condottiero Bartolomeo Colleoni e ospitarono persino Giuseppe Garibaldi. Sul lato destro invece un edificio ormai in rovina che un tempo custodiva le preziose acque sulfuree di cui tutti gli abitanti potevano usufruire con libero accesso.
Entratico - Luzzana - Berzo San Fermo
Terminato il sentiero svoltiamo leggermente a destra, attraversiamo la strada principale che porta al centro abitato di Zandobbio e imbocchiamo un tratto asfaltato (percorribile anche dalle auto). Siamo in Calvarola e ci lasciamo alle spalle diverse fabbriche specializzate nel trattamento di sassi e graniti, per giungere ben presto a Entratico. Ve la ricordate? Ne avevamo parlato in occasione della visita alla Buca del Corno, una delle più importanti cavità dal punto di vista geologico, archeologico e paleontologico della regione. Qui si torna sul cemento rosso della ciclabile che costeggia il fiume e percorriamo uno dei tratti più belli del percorso fino ad arrivare a Luzzana.
Per gli amanti dell’arte consigliamo una piccola deviazione dal percorso per visitare il Museo d’Arte Contemporanea di Luzzana dedicato allo scultore ottocentesco Giosuè Meli e il Gigante, maestosa scultura dell’artista incastonata nella roccia.
Superiamo il torrente e arriviamo a Borgo di Terzo. Lasciamo il cimitero sulla destra e subito dopo lo STOP pedaliamo lungo la strada che sale a Berzo San Fermo. Al primo tornante attraversate la strada e ritornate nel percorso ciclopedonale cementato di rosso. Qui si percorre la ciclovia in totale sicurezza, alternando diversi saliscendi.
Una volta tornati su strada, giriamo a destra, in direzione Colli San Fermo, e dopo pochi metri, al primo semaforo pedonale, svoltiamo a sinistra. Ancora una volta lasciamo la strada principale per tornare sulla ciclabile che costeggia il fiume.
Casazza - Monasterolo
Raccogliamo tutte le energie possibili perchè sappiamo già che a breve ci aspetta il tratto più intenso di tutto il percorso. Siamo nella zona industriale e davanti a noi c’è la terribile salita che i ciclisti più esperti non noterebbero nemmeno ma per noi è come scalare il Passo del Tonale… Con un po’ di fiatone superiamo la collinetta e ora si scende per imboccare la ciclovia rossa mattone sulla destra. Per chi volesse lungo questa discesa incontrerete una fontana di acqua freschissima, perfetta per rifornire le borracce.
Entriamo ora in punta di piedi (è vietato percorrerlo in bici) nel vecchio centro storico di Casazza e ci imbattiamo in scorci davvero molto suggestivi. Siamo nell’antico borgo e ci sembra di essere in un altro mondo. Peccato solo che a svegliarci subito da questa idilliaca suggestione vi siano i due paletti che delimitano l’area ciclabile e che ci mettono in seria difficoltà nel riuscire a passare con il carrello della bici. Per fortuna riceviamo aiuto e riusciamo ad aggirare anche questo ostacolo.
Ci lasciamo il centro storico alle spalle e risaliamo a bordo dei nostri mezzi. Proseguiamo sempre dritti e al bivio manteniamo la sinistra. Iniziamo a vedere parchi, fattorie e prati in pendenza che si estendono sino ai lati della strada. Ci rendiamo ben presto conto che siamo giunti al termine della ciclovia.
Monasterolo del Castello - Lago di Endine (Biali)
Tuttavia la destinazione non è ancora raggiunta, così giunti allo stop che conclude il percorso ciclabile giriamo a destra e percorriamo un tratto di strada normale. Ecco che dopo quasi un chilometro di strada vediamo comparire il lago e lo seguiamo, mantenendo la sinistra al bivio. Ancora poche pedalate e ci siamo, abbiamo finalmente raggiunto il parcheggio del Biali, conosciuto anche come lungolago di Monasterolo al Castello. Una piccola oasi di pace con grandi prati, tavoli da pic-nic e un punto ristoro dove potersi rifocillare.