LA RITUALISTICA GITA

Credo che ognuno di noi durante il periodo scolastico abbia avuto una gita ‘rituale’ che ogni anno veniva riproposta a tutte le classi del vostro istituto. Per noi della provincia est di Bergamo ce n’era una in particolare:
la Buca del Corno, situata a Entratico, paese di circa 2.000 abitanti alle porte della Val Cavallina.
Chiamati alcuni amici si decide di far rivivere i vecchi ricordi a noi e crearne di nuovi a Valentino, quindi partiamo alla riscoperta della Buca del Corno.

DUE STRADE DUE PARERI

Ci troviamo con i nostri amici alle 10:00 del mattino nel centro di Entratico.
Il percorso, di circa 30 minuti, è veramente facile e adatto a tutta la famiglia e, visto che le visite alla grotta cominciano alle 14:30, ci siamo portati il mangiare al sacco per fare un pranzo all’aria aperta nell’attesa che la Buca del Corno apra.

In procinto di partire, incontriamo un vecchio amico che abita proprio a Entratico e ci consiglia di non prendere il percorso principale ma di prenderne un altro, sostenendo che sia meno faticoso.
Ci facciamo ingolosire e imbocchiamo la strada indicataci da lui, ma nulla, dopo solo un centinaio di metri non riusciamo a trovare il sentiero. Chiediamo a un anziano intento ad annaffiare l’orto dove possiamo trovare l’imbocco del sentiero alternativo alla Buca del Corno. Lui ci redarguisce subito, invitandoci a prendere il sentiero principale che è molto meno faticoso rispetto quello alternativo.

Che fare? Visto che l’imbocco per il sentiero alternativo non si trova, ascoltiamo l’anziano e prendiamo il sentiero che parte dal centro del paese. Qui troviamo subito cartelli con le indicazioni per la grotta.

Indicazioni per la Buca del Corno
Indicazioni per la Buca del Corno


Costeggiamo una serie di villette, fra cui alcune decisamente folkloristiche con tanto di bambole e pupazzi appesi a ogni angolo. 

Case folkloristiche incontrate lungo il sentiero


La salita tira e mette a dura prova i bambini che se fin qui hanno camminato ora si fiondano negli zaini da montagna. Dopo circa 15 minuti di camminata incontriamo il sentiero che attraversa il bosco. 

Indicazioni CAI del sentiero che attraversa il bosco


Esattamente a metà sentiero si trova una piccola sorgente per ricaricare le borracce. Si prosegue per il restante quarto d’ora e a un tratto si apre di fronte a noi una radura, delimitata da recinti e mucche al pascolo.

Sentiero all’interno del bosco
Sentiero appena usciti dal bosco

SI PRANZA

Arrivati presso la grotta abbiamo solo l’imbarazzo della scelta su dove attovagliarsi. Tutt’intorno a noi ci sono parecchi tavoloni e panche in legno, bracieri e persino un bagno pubblico. Dimenticavamo, c’è pure una comodissima fontanella.

Area PIC-NIC

Mamma Lara ha portato talmente tanto cibo che potrebbe sfamare tutti i turisti presenti. Fortuna che i papà ci danno dentro e riescono a finire l’impossibile.

GARE IN SALITA

Con la pancia piena e i cuori più leggeri, c’è qualcuno che si esibisce con canzoni e balli di gruppo. I bimbi sono gasatissimi e tra un passo di danza e l’altro, corrono su e giù in totale libertà nel bosco, scivolano nel fango e vanno alla ricerca di foglie, castagne e ramoscelli secchi.

Giochi in natura


Si impegnano per circa una ventina di minuti a gareggiare su una ripida salita, ottimo per impratichirsi con l’equilibrio e ottimo pure per fare capitomboli migliori di quelli fatti da stunt-man hollywoodiani.

IL TOUR DELLA GROTTA

Sono le 14.00 ed è giunto il momento di visitare la grotta. Nonostante le temperature miti d’inizio autunno, nell’avvicinarci all’ingresso della caverna veniamo assaliti da folate di aria gelida provenienti dal meandro.
Vi suggeriamo di portare con voi giacche impermeabili e felpe pesanti.

Ingresso della grotta

La stessa guida che ci accompagnerà nella visita si occupa anche della vendita dei biglietti: 2,50€ a persona e i bambini non pagano. Pare più un’offerta ai volontari che un vero e proprio prezzo del biglietto. La mancia c’è sembrato giusto lasciarla.

Bambini nei marsupi

Entriamo, Valentino e gli altri bambini sono negli appositi zaini.

Suolo all’interno della grotta

Guardando a terra notiamo che è tutto umido e liscio, ma contrariamente a quanto si possa pensare, nulla è scivoloso. Un po’ come i serpenti, all’occhio viscidi ma al tatto ruvidi.

Visita guidata all’interno della grotta

La grotta è ben illuminata, e dopo averci spiegato la sua formazioni per erosione, i ritrovamenti preistorici e tanti altri aneddoti e leggende, non vi vogliamo spoilerare nulla. Più andiamo in profondità nella grotta più le pareti si stringono.

SEMBRAVA PIÙ FACILE

Sarà che i ricordi infantili sono poco veritieri ma noi la Buca del Corno ce la ricordavamo molto più semplice da percorrere. In realtà ci siamo dovuti confrontare con strette feritoie, piccole scale dalle elevate pendenze e tratti in salita con tanto di ruscello in mezzo ai piedi.

In più occasioni abbiamo dovuto togliere lo zaino con sopra un Valentino dormiente per poter superare alcuni ostacoli. Ecco perché vi consigliamo di utilizzate al posto dello zaino da montagna, fasce o marsupi poco ingombranti per poter passare agevolmente tra una zona e l’altra.

UNA GITA MULTISENSORIALE

Grandi e piccoli si sono divertiti molto a interpretare il ruolo di speleologi e a scoprire con tutti i sensi questo nuovo ambiente. Ancora una volta abbiamo compreso che ogni esperienza nuova arricchisce i nostri cuccioli, stimolandoli in maniera sorprendente. E ancora una volta, noi grandi siamo tornati bambini.